FÊTE DE L’ÉTABLISSEMENT JEAN-BAPTISTE DE LA SALLE – AVIGNON

Ce mardi 5 mars 2019, c’était jour de fête à l’établissement Jean-Baptiste de La Salle à Avignon. Les élèves et les adultes ont vécu une fête de la Saint Jean-Baptiste de La Salle éclairée par la célébration du tricentenaire de l’entrée dans la vie perpétuelle de notre Fondateur.

La journée a débuté avec un accueil par les lycéens, des écoliers, collégiens et adultes dès 7h30 et la dégustation d’un chocolat chaud accompagné d’une part de brioche.

La matinée s’est prolongée par deux heures de jeux sous la forme d’ateliers ludiques confectionnés par un groupe d’enseignants venu prêter mains fortes à Eric Lespagnol, adjoint en Pastorale et grand organisateur de cette journée. L’ensemble de ces activités avaient pour but d’en apprendre davantage sur les religions monothéistes, sur les particularités de l’établissement, et bien évidemment sur Saint Jean-Baptiste de La salle.

Un repas festif sur le thème des USA rappelant la nationalité de notre supérieur général, le Frère Robert Schieler, a été proposé aux élèves et à l’ensemble de la communauté éducative, personnels enseignants, non enseignants et intervenants.

Le temps de midi permis à quelques jeunes de se produire devant leurs camarades et d’agrémenter par ce mini festival des talents sous le soleil cette pause méridienne.

Après la remontée en classe pour découvrir un montage sur la vie de Jean-Baptiste de La Salle, l’ensemble de la communauté s’est retrouvée sous les platanes de la cour pour une célébration.

Au moment de la célébration, nous avons inauguré le portrait de Saint Jean-Baptiste de La salle, créé à partir des 2300 photos des élèves scolarisés cette année dans l’ensemble scolaire. L’occasion de montrer que les portraits de notre Fondateur que nous connaissons ne peuvent pas être l’empreinte exacte de son visage et que c’est la somme des visages qui composent cette mosaïque qui le reflète le mieux. L’œuvre de De La Salle est sans cesse renouvelée pour se réinventer à chaque instant !

Au final ce 05 mars, nous avons vécu un très beau temps de partage sous le signe de la Fraternité.

Une fête riche et intense qui a dépassé notre Espérance, à la redécouverte et à la construction du Charisme Lasallien.

Dieu qui conduit toutes choses avec sagesse et avec douceur et qui n’a point coutume de forcer l’inclination des hommes, voulant m’engager à prendre entièrement le soin des écoles, le fit d’une manière fort imperceptible et en beaucoup temps ; de sorte qu’un engagement me conduisit dans un autre, sans l’avoir prévu dans le commencement.

Saint Jean-Baptiste de La Salle

Que vive Jésus dans notre cœur !

De Merode, sette liceali romani a Scampia

Quattro giorni rivoluzionari, per capovolgere sguardo, orizzonti, prospettive. Sette i ragazzi coinvolti dal primo al quarto liceo dell’Istituto De Merode di Roma, dei Fratelli delle Scuole cristiane. Alternativa alla settimana bianca, “proposta decisa, senza sconti” spiega Andrea Sicignano, docente dell’Istituto e coordinatore della proposta.

Ad illustrare l’iniziativa è Andrea Testa, docente dell’Istituto che da anni segue e partecipa al progetto: “la partenza domenica 24 febbraio da Roma. L’arrivo a Scampia, CasArcobaleno, presso la comunità educativa lasalliana, e nel pomeriggio tappa al campo rom per l’incontro con bambini e ragazzi. Il lunedì mattina alla scuola di seconda opportunità Io valgo diretta da Fratel Enrico Muller”, lezioni preparate dai ragazzi di Scampia sui vulcani e approfondimenti dei ragazzi del De Merode sull’amore.

“Nel pomeriggio la visita al giardino dei mille colori di suor Edoarda, delle Suore della Provvidenza, e ai suoi bambini delle elementari”. Da 25 anni la religiosa opera nella scuola, presidio di accoglienza ed integrazione a ridosso del campo rom. “Martedì mattina per un gruppo gita a Napoli al castello di sant’Elmo e a Spaccanapoli con i ragazzi di Io valgo. Gli altri con Fratel Raffaele a fare scuola e alfabetizzazione ai giovani rom. Nel pomeriggio di nuovo da suor Edoarda. Mercoledì mattina lezioni e nel pomeriggio scuola e alfabetizzazione al campo rom. In serata il rientro a Roma”.

“A CasaArcobaleno ho trovato un luogo accogliente in cui ritornare, persone con cui intrecciare rapporti significativi. Qui ho avuto la possibilità di confrontarmi con realtà molto diverse dalla mia e in questo, trovo, ogni volta che torno, un arricchimento” confida Gemma, 17 anni. “E’ un moltiplicatore di amore. A vecchie conoscenze si aggiungono nuovi piccoli volti attenti e pieni di preoccupazione. Non esiste luogo in cui mi senta più grata del dono della vita e per tutto ciò che l’essere nata nella mia famiglia ha comportato. Non esiste casa in cui venga espressa così tanta gratitudine per i piccoli gesti. Scampia è Barabba, un bambino rom talmente bravo a finire i compiti assegnatigli dalla maestra, e talmente preciso e composto nell’aspettare gli altri, che più di tutti mi interroga sul perché sia nato lì. Scampia sono i bambini che ti vengono incontro quando dovresti essere tu ad avvicinarti a loro. CasArcobaleno è Lino, il suo timido sorriso e la puntualità nel cercare a salutare tutte le volte che ritorniamo lì. E’ Salvatore con la sua infinita dolcezza ed immensa gratitudine. Casa è Shadè che vuole chiamarmi una volta a settimana dopo aver giocato insieme solo un paio d’ore. È Andrea che non accetta il fatto che torniamo a Roma”.

“Un’esperienza davvero importante” spiega Andrea, 18 anni. “Il rapporto con i ragazzi di Io Valgo non è stato particolarmente facile. C’erano varie barriere da abbattere. La lingua, la differenza di comportamento e di condizione. Trasmettere dei messaggi non è stato facile. Non si fidavano e non ascoltavano. Lo sforzo quindi di trovare qualcosa che unisse. Scampia mi ha aiutato a riconoscere il vero significato dell’istruzione e di quanto essa sia potente, a rapportarmi con altre persone che avevano una visione del mondo totalmente diversa dalla mia, aiutandomi a notare qualcosa che non vedevo”.

“Casa Arcobaleno” confida Elisa, 17 anni “come il nome, è una casa piena di colori, che porta felicità e affetto ad ognuno che entra. Aiuta a comprendere che ognuno di noi è una stupenda meraviglia e che insieme possiamo splendere”.

Per Linda, 14 anni partire è significato “capire il valore delle piccole cose, i diversi punti di vista della vita, svelare pregiudizi, fondati su menzogne che tanto fanno male alle persone”. “Giorni per maturare. scoprire una parte sconosciuta di me”. Concorda Gabriele, anche lui in primo liceo “un luogo di gratitudine per i tanti piccoli che mi hanno fatto sentire parte della loro vita capovolgendo il mio sguardo. Tornerò”.

École Sacré Coeur Nantes

Chaque dernier vendredi du mois, tous les élèves de l’école se rassemblent dans le gymnase.

C’est l’occasion pour la directrice de parler à tous les élèves.

Chaque classe présente une production qu’elle a réalisée ou raconte un projet ou un événement vécu ensemble.

A  la fin, nous fêtons les anniversaires de tous les enfants nés dans le mois.

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