Oltre il limite: in scena studenti del De Merode e ragazzi del Centro di Riabilitazione Vaccari

Per Emanuele, 25 anni, al colmo della gioia, è stata una standing ovation. “Nei panni di uno dei frati amici di Francesco, è riuscito non solo nella parte ma ha anche improvvisato e alla grande. E poi Angelica, la cenciosa, non sta più nella pelle”. A raccontare la splendida impresa è Francesca Raho, assistente sociale dell’Istituto Vaccari. Lo spettacolo “Forza Venite Gente” si è appena concluso. Insieme sul palco studenti del De Merode e del Centro di riabilitazione di Roma, zona Prati, per uno spettacolo proposto il 6, 7 ed 8 giugno presso la scuola lasalliana di Piazza di Spagna e rappresentato il 9 al Centro che accoglie 85 persone con disabilità in modalità semiresidenziale, 25 residenziale e al tempo stesso è casa famiglia e ausilioteca.

Coinvolti nel progetto 15 gli studenti dei licei lasalliani e 10 i ragazzi del Vaccari. In tre gruppi di lavoro – recitazione, scenografia, musica e canto – hanno lavorato allo spettacolo da marzo. “Prove serrate e altamente formative, ogni mercoledì in Istituto”, spiega Fr. Alessandro Cacciotti, direttore del De Merode. “Una occasione unica per abbracciare ed imparare dalla differenza l’unicità e la dignità di ogni vita. Esperienze personali di incontro che restano nel curriculum di ogni ragazzo – aggiunge – per una scuola che non offre solo competenze importanti ma forma alla vita”.

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E poi il supporto dei genitori dei ragazzi disabili e anche il coinvolgimento di alcuni familiari degli studenti del De Merode. “Una vera integrazione, pienamente riuscita, nata da una socializzazione autentica di chi si è lasciato provocare fino in fondo, mettendosi in gioco”, sottolinea la Raho.

Lo conferma Ludovica Del Tosto, 19 anni, ex alunna: “è il terzo spettacolo che preparo con i ragazzi del Vaccari. Quest’anno ho interpretato il ruolo della cenciosa, insieme ad Angelica e Chiara, due ragazze dell’Istituto. Uno stesso personaggio per tre. La gioia più grande era il sentirsi attesi ogni mercoledì per le prove, quella gioia condivisa ed espressa nei disegni da loro donati e poi la loro immensa felicità sul palco. Un unico gruppo, tutti diversi, tutti uguali”.

Così succede che i ragazzi del San Giuseppe-De Merode continuino a frequentare il Vaccari anche dopo aver terminato la loro carriera scolastica per incontrare i loro amici. Gli stessi registi, di circa 30 anni, sono due ex alunni del liceo dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Sul palco a coordinare la numerosa compagnia anche un assistente sociale, Giuseppe Volpe, e quattro ragazzi del servizio civile per aiutare gli attori negli spostamenti.

XX edizione della “Giornata del Cuore”. Al De Merode di Roma, docenti e famiglie insieme per un abbraccio di misericordia

850 alunni tra scuola primaria, media, liceo classico e scientifico. Un vero “paese”, sabato 14 maggio in festa per la tradizionale “giornata del cuore”.

“Siamo al 20° anno di un progetto iniziato nel 1996” spiega Fr. Bernardino Lorenzini, allora preside dell’Istituto, oggi consigliere provinciale. “Un modo semplice per creare, intorno alla solidarietà, un’occasione di incontro fraterno tra insegnanti e famiglie”. Così il cuore del De Merode ha iniziato a battere di anno in anno con maggior decisione. “Ad animare la festa è un comitato di una trentina di persone tra genitori e docenti, che si riunisce ad ottobre per iniziare a condividere idee e progetti e poi fa da collante per tutti coloro che vogliono partecipare”.

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Ognuno condivide le proprie attitudini: chi contatta le aziende per raccogliere piccoli prodotti, chi inizia a confezionarli con le proprie mani, chi si offre per la preparazione dei giochi, chi per la distribuzione dei biglietti della riffa. “Quest’anno – spiega la Prof. Maria Pia Tomassini, coordinatrice della scuola media e responsabile del progetto – avremo delle particolari borse da spesa realizzate in broccato da una stilista proprio per la nostra festa e dei bracciali prodotti da una nota libraia romana”. Professionisti ai fornelli prepareranno hamburger, patatine e affetteranno prosciutto ad oltranza per il migliaio di visitatori attesi ad ogni edizione. Eataly offrirà le mozzarelle.

Così il prestigioso cortile si anima e da 20 anni dà corpo in un clima di gioia e condivisione a progetti che sanno di futuro: l’aiuto al reparto di oncologia pediatrica dell’Umberto 1°, l’acquisto di un misuratore di intensità acustica e di un fibroscopio infantile; centinaia di adozioni a distanza, la costruzione di diversi pozzi e di un orfanatrofio in Eritrea, compreso di recente un centro sportivo; il supporto a diverse case famiglia e alla scuola lasalliana di Scampia, da sempre nel cuore dell’Istituto romano. “Possiamo così pagare gli stipendi ai professori che aiutano tanti ragazzi del quartiere napoletano. Noi stessi a rotazione andiamo a sostenere questa missione durante le vacanze di Natale o Pasqua per recuperare parte del programma o offrire qualche approfondimento. Con noi di volta in volta una ventina di studenti dei nostri licei, che imparano così sul campo ad uscire da sé ed allargare la propria visione del mondo”.

La solidarietà pulsa anche al Colle “La Salle”, altra scuola lasalliana delle sei presenti a Roma. Si chiama “festa della famiglia”, sempre il 14 maggio, analogo pretesto per unire i cuori in un abbraccio di misericordia. (L.G.)

“Up-crescere nella misericordia di Cristo”: a Parma l’incontro nazionale dei Giovani Lasalliani

E’ possibile crescere nella misericordia? E cosa rappresenta nell’esperienza di un giovane? Come rigenerare il proprio sguardo su di sé e gli altri? A questi ed altri interrogativi prova a dare risposta “UP-Crescere nella misericordia di Cristo” l’incontro nazionale dei giovani lasalliani in corso in questi giorni a Parma. 80 i partecipanti, ragazzi e alunni delle scuole lasalliane, dai 15 ai 24 anni, di Milano, Roma, Paderno del Grappa, Cagliari e Regalbuto (Enna).

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“Giornate di approfondimento e condivisione delle esperienze delle diverse realtà alla luce delle indicazioni pastorali fornite all’inizio dell’anno” spiega Lorenzo Cutore, referente per l’equipe lasalliana di pastorale giovanile “per poi terminare sempre con l’assunzione di impegni concreti”. Un tema scelto per accompagnarli ad una celebrazione autentica del Giubileo. Le linee guida, proposte ai giovani in preparazione all’incontro, fanno riferimento costante infatti alla Misericordiae Vultus, bolla di Indizione del Giubileo Straordinario voluto da Papa Francesco. Un viaggio verso l’alto, ripreso dalle immagini del film d’animazione UP, “alla ricerca non tanto di mete lontane ma di vette più alte” sottolinea Cutore “dove testardaggine e imprudenza, caratteristiche tipiche di questa età, portano a cercare una percezione diversa, un altro punto di vista”. Crescere, liberarsi dal passato, percepire una spinta verso l’alto e una chiamata, scegliere “con quali palloncini salire”, aspetto non facile che si impara passo dopo passo. “L’invito è di riscoprire i propri sogni, che spesso celano le nostre autentiche vocazioni, per vedere con Lui in modo diverso, dall’alto, la bellezza di questo mondo e dei tanti volti che lo abitano”.

“La misericordia di Dio verso gli uomini è stata di fatto per il fondatore, San Giovanni Battista De La Salle, proprio la creazione dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, risposta al bisogno infinito d’amore in particolare dei poveri e dei ragazzi” sottolinea Fr. Gabriele Di Giovanni, animatore e responsabile della pastorale giovanile. “Tutto il mondo lasalliano oggi è chiamato a rinnovare questa vocazione, risposta al bisogno di misericordia che Papa Francesco sollecita. E’ chiaro che questo è possibile per noi se assumiamo questo punto di vista e lo facciamo personalmente. Ognuno è chiamato ad essere quotidianamente la misericordia di Dio. Questo è quello che chiamiamo lo Spirito di Fede”.

La conclusione dell’incontro domenica 10. Diversi i giovani lasalliani che parteciperanno a luglio alla Giornata Mondiale a Cracovia, per poi a fine ottobre incontrarsi a Roma per la celebrazione del Giubileo lasalliano.

“L’anima di Scampia” mostra fotografica a cura di Ludovica Cattaneo in esposizione la Negozio Civico ChiAmaMilano dal 9 al 14 maggio.

“Nel luglio 2010 ho partecipato, insieme ad altri artisti, al Simposio Internazionale d’arte contemporanea di Scampia (Na), in collaborazione con la cooperativa sociale Occhi Aperti-Casa Arcobaleno, presente sul territorio con progetti socio-educativi.

Dopo una prima sensazione di essere in un “non-luogo fantasma”, dovuto alla chiusura, al degrado e al controllo cui il quartiere è soggetto, l’incontro umano è stato dirompente.

Non volevo fotografare la Scampia più nota degli abusi edilizi, ma esprimere la sua normalità. Così ho chiesto e sono potuta entrare all’interno di abitazioni di famiglie di Scampia dove ho realizzato questa breve serie di ritratti delle donne del condominio Torre 1, i cui volti e sguardi sono emblematici di una dignità, di una cura verso gli altri e dunque di un possibile riscatto sociale in un contesto che sembra negarlo. Una piccola comunità nella comunità. Un tramite tra il dentro e il fuori, un fuori apparentemente fermo nel tempo e un’intimità “casalinga” umanamente ricca e in movimento.

Scampia, quartiere di Napoli alla periferia nord, è stato costruito nella seconda metà del 900 ma l’80% dei suoi edifici risale al ventennio ’70-’90. Al limite della marginalità sociale, è uno dei quartieri più popolosi della città, nonostante il numero di residenti sia decisamente maggiore per via delle occupazioni abusive, non registrate all’anagrafe del Comune di Napoli. Diventato tristemente famoso per le realizzazioni edilizie, molto discusse, edificate in momenti di piena emergenza post-terremoto: le cosiddette zone 167 cioè aree destinate all’edilizia residenziale popolare, tra cui le famose Vele, emblema del degrado odierno. A Scampia c’è uno dei tassi di disoccupazione più alti d’Italia (pari al 50%-75% della popolazione attiva), che unito a un’alta densità di persone in precarie condizioni socio-economiche ha determinato l’esplodere di una criminalità organizzata che ha trovato terreno fertile per traffici di droga e lavoro nero, principale freno allo sviluppo del quartiere.

L’azione degli enti locali, del volontariato e del terzo settore è fortemente attiva ma non ha ancora sradicato gli annosi problemi di quest’area: edilizia popolare divenuta luogo “fantasma”, i condomini alveare, il carcere, gli insediamenti rom.

Oggi sta però avanzando nella cultura di chi abita il quartiere il principio che la legalità (scolarizzazione, inclusione sociale, integrazione delle comunità nomadi) sia il valore, il bene collettivo nel quale le donne agiscono un ruolo sociale fondamentale.”

Ludovica Cattaneo (grafica – fotografia)

Italia – sito dedicato alla Rivista Lasalliana

Il sito dedicato alla Rivista Lasalliana, trimestrale di cultura e formazione pedagogica della Provincia Italia dei Fratelli delle Scuole Cristiane, è online www.lasalliana.com.

La rivista, fondata a Torino nel 1934, è dedicata principalmente a Docenti e Dirigenti delle scuole lasalliane, cattoliche e statali, a Genitori, Educatori, Catechisti ed Operatori pastorali.

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Essa affronta il problema educativo in un’ottica prevalentemente scolastica, offrendo strumenti di valutazione dei contesti culturali e stimoli orientativi per la professione di docente.

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