“Vi farò pescatrici e pescatori di uomini …”

Due Fratelli, Angel e Josetxo;dueSorelle (della Pureza di Maria),Gotzone e Virginia; due laiche lasalliane, Maria Nives e Maria Victoria detta Chiqui;una manciata di energici educatrici ed educatori; una cittadina a 40 chilometri da Granada, una casa che non veniva più usata da un’altra congregazione…

Il “mare magnum” dei diritti dei bambini, diritto alla cura e alla tenerezza, diritto a relazioni significative ed educativamente valide e fedeli, diritto alla casa e allo studio, diritto al gioco e allo sviluppo dei propri talenti, diritto alla protezione contro ogni violenza e abuso, diritto ad “una vita bella” e alla speranza…

Tradizioni, avventure e camminieducatividifferenti che s’incrociano e s’integrano per una risposta che sia effettiva, efficace e segno della “mistica del vivere insieme” perché per fare una rete bisogna essere vicini e lontani, collegati e flessibili, aperti e saldi…

Una ventina tra bambini, ragazze e ragazzi con cammini feriti e instabili… piccoli migranti, vittime della tratta, bambini tolti a famiglie e/o genitori incapaci di assicurare il necessarioamore fecondo, maturo e fedele perché le vite non si perdano, non siano violate dall’inizio, non vengano sfruttate e segnate dalla violenza e dall’egoismo…

Nella pesca ognuno ha il proprio Dio, Signore, Allah, Abbà… o forse nessuno, ma qui sotto lo sguardo del Papà-Mamma dei cieli, tutti trovano spazio, tutti sono lodati e ringraziati per il pane quotidiano, tutti sono ricondotti ad esser Uno, a prendersi cura di queste figlie e figli, a vegliare sulle ferite e sui sogni di ciascuno e di tutte e tutti. È il solo creatore, onnipotente e Eternamente piccolo e fragile, totalmente Altro e profondamente Prossimo che si rivela nel volto del bambino che soffre e nell’adulto che accoglie.

L’Hogar che senza sosta né titubanza accoglie e segue, cura, abbraccia, fermamente segna e raddrizza il cammino di ciascuno e del gruppo, presenza che non si spaventa e neppure retrocede davanti al dolore innocente e al dovere umano ed evangelico della salvezza

“Ho mangiato per mesi l’immondizia” racconta uno dei ragazzi, il viaggio sulla barca narra un altro; il
fidanzato che l’ha buttata sulla strada segna la vita di una ragazza; “Non ho un papà, solo una mamma” grida arrabbiato con estrema violenza l’ultimo bimbo arrivato; un corpo segnato da cicatrici e segni… e possiamo solo immaginare la situazione dei cuori…

La chiamata ad esser madri, fratelli, sorelle e padri di coloro che sono posti ai margini della vita dall’egoismo, dalla povertà, dalla guerra e dalla fame… è chiamata a lasciare che il cuore sia profondamente ferito, mai rimarginato per poter a tua volta “toccare il cuore di coloro che Dio ti affida”… chiamati ad esser sognatori e custodi delle stelle, con piedi nudi sulla terra calda per custodire sogni che sarebbero infranti e schiacciati contro la dura realtà del mondo che non valorizza il piccolo, il debole, il Povero, ma che così riacquistano vita e futuro, come semi sempre pronti a germogliare, ricevendo il necessario amore.

Non sempre è facile quando cuori così giovani sono stati feriti nel profondo, la violenza e la rabbia esplodono quando meno te l’aspetti e tutti i piccoli ne sono toccati… torna la paura, il terrore, ricordi dolorosissimi riaffiorano nei cuori; ma c’è anche voglia di riscatto e richiesta di aiuto da parte di chi, arrivato con sospetto, è stato sopraffatto della tenerezza e dall’impegno affinché ci sia vita in abbondanza, non solo per lui, ma per tutti.

C’è speranza, c’è salvezza perché sono scelti, chiamati, consacrati, “forgiati” e inviati …. e non sono soli in quest’avventura di paternità e maternità perché lo Spirito che procede dal Padre al Figlio è con loro, in loro, per loro e una comunità diversa, vasta e ampia li accoglie e li protegge nella lotta contro il male…

Neppure il cancro e la prospettiva di sei mesidi vita hanno fermato una sorella, e con lei la comunità La Salle-Pureza di Loja, a donarsi e spendersi e a vivere, con gli ragazzi “pescati” e feriti nel profondo, la croce e la grazia di una malattia… “un dono” afferma lei sorridente ed energica al nono mese di vita nuova, tre mesi dopo l’annunciata morte da parte dei medici…

Ci sono vari tipi di pesca: a strascico, con il piombino, con la canna, o con la rete… qui la pesca si fa con l’abbraccio; tutti si abbracciano molto, specialmente i più piccoli; ciò non toglie momenti di tensione, fermezza nell’educare; punizioni e correzioni… ma si sente nell’aria il clima sereno dell’amore donato a piene mani che come “olio e vino” vuole curare ferite profonde e di lunga data…

Si pescano “i pesciolini” non per trattenerli, ma per portarli in altri mari, con altre famiglie, se la propria
non è in grado o ha troppo ferito… la gioia e la speranzadel lasciare andare altrove, coinvolge tutta la
comunità e l’equipe… sogni di riscatto e di vita, non senza prevedere e momenti di difficoltà e di dolore per tutti, rendono i giovani eccitati e preoccupati nel medesimo sguardo: “Ce la farò?” “Ce la faranno questi nuovi genitori?” “Saranno ancora sofferenze per me?” “Come posso abbandonare la mia mamma e trovarne un’altra?”

La cappella della Comunità ha al centro un tavolo, sopra vi è il tabernacolo, la Parola, una croce e le foto di ciascuna ragazza oragazzo dell’Hogar, non solo per tenerli presente al centro della preghiera e del meditare e vivere la Parola, ma perché essi sono il più vero Corpo di Cristo, la Parola del Padre più esigente e radicale, i Crocifissi della Storia…

“Vi farò pescatori di uomini…”

Non è un invito: è una realtà, è la missione del discepolo e della discepola di Gesù, il Risorto… è il non
guardarsi troppo o perdersi in riflessioni da riva dove ci attanagliano paura e abitudine, scoraggiamento e onnipotenza… è uno sforzo da compiere “di notte”, anche senza successo, certi che è il Signore che, nel giorno in cui abbracceremo la sua Parola, renderà miracolosa e abbondante la nostra pesca perché al centro ci stanno sempre i “pesci”; “i pescatori” sono solo servi inutili…

“Vi farò pescatrici e pescatori di uomini…”

ps “Vi farò pescatori di uomini…” è nel brano evangelico del giorno 7 settembre (Lc 5, 1-11),
che giunsi a Loja e non potevo non esser colpito da pescatori e pescatrici così fraternamente
speciali, non perfetti, ma sempre presenti e pronti per la “pesca”…

F. Enrico Muller

Le début d’une année scolaire exaltante-St. Michel

C’est avec plaisir que l’équipe pédagogique du lycée Saint-Michel a retrouvé ses élèves, suite aux vacances estivales. Tous affichaient une certaine excitation à l’idée de connaître leur classe et la liste de leurs professeurs. Un nouveau début, notamment pour les élèves de classe préparatoire, qui vont découvrir leur nouvel établissement, ses règles, dans l’espoir de se faire rapidement de nouveaux amis.

Le directeur a rappelé dans son discours inaugural de rentrée qu’en Turquie, en ces temps troublés, nous avons besoin de la sagesse des penseurs et des philosophes grecs et latins, allemands et français et turcs, sans compter tous ceux dont la pensée a marqué l’histoire… Et que cette sagesse-là ne peut s’acquérir que par l’éducation bienveillante qu’on leur dispense.  Il a rappelé également que la mission de l’école et de notre lycée en particulier demeure bien plus vaste que l’accumulation de connaissances. Il s’agit de grandir ensemble, d’acquérir des valeurs humanistes, de devenir des adultes responsables et mieux préparés, pour qu’une fois leur éducation faite, ils puissent construire ensuite un monde meilleur.

Nous souhaitons à tous les élèves une excellente année scolaire 2017-2018, placée sous le signe de la réussite.

Gente pequeña y gente grande

El sábado, 9 de septiembre, la casa de los Hermanos de La Salle de Arcas Reales de Valladolid se llenó de gente.
Uno de los motivos fue el cuarto encuentro de los voluntarios internacionales PROYDE que durante julio y agosto viajaron a diferentes proyectos de nuestra ONGD.
Desde sus destinos de Nicaragua, India, Argentina, Togo o Mocambique compartieron la experiencia vivida en las semanas pasadas, los sentimientos e ilusiones, la hospitalidad y la esperanza de continuar el camino del desarrollo de muchas comunidades rurales visitadas.
Los diferentes educadores que participaron, junto los muchachos del grupo de Gente Pequeña de 2 Bach de Santiago de Compostela cerraron así sus viajes y su preparación. Lo cual no quiere decir que el compartir aquello que habita en cada uno de ellos no empiece a ser compartido en cada una de las delegaciones locales de PROYDE. No dejes de preguntarlos.
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